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Google Cloud Next London ‘18

Il 10 e l’11 ottobre all’ExCeL Center di Londra siamo andati a sbirciare le ultime novità di Big G. La versione europea dell’evento Californiano Google Cloud Next ha riunito le community di appassionati, sviluppatori e creativi Google addicted, e noi non potevamo mancare! Ci siamo fatti trascinare nel suo vortice per scoprire le nuove frontiere del lavoro e della formazione e tornare a casa con un bagaglio ancora più carico! Bootcamp, talk e sessioni plenarie per approfondire argomenti, ascoltare anticipazioni e conoscere nuovi strumenti che parlano di futuro. Un futuro sempre più cloud che lascia intravedere quel cambiamento già in atto in molte aziende-compresa la nostra- di dare spazio allo smart working investendo su servizi che possono favorirlo.

Per questo cloud e smart working vanno di pari passo. Le aziende hanno bisogno di poter contare su software di collaborazione per garantire ai dipendenti di operare anche fuori dall’ufficio. Infatti per quanto riguarda le novità cloud, sicuramente meritano menzione gli aggiornamenti di GSuite, l’insieme di applicazioni che comprende Gmail, Calendario, Drive, Hangout, Documenti, Fogli e Slide. Le introduzioni più importanti sono legate alla sicurezza. Un admin potrà identificare se ci sono utenti colpiti da virus, avere il controllo sulle condivisioni, cancellare email ritenute sospette e rimuovere l’accesso a file Drive.

Non solo, Google aumenta, ancora una volta, la sua affidabilità con l’aggiornamento e lo sviluppo di nuove feature. Tra queste, Smart Reply, per rispondere velocemente ai messaggi hangout e Smart Compose, per abilitare funzioni di auto-completamento in Gmail. Nell’ambito AI e machine learning sono stati presentati algoritmi in grado di apprendere e restituire il comportamento umano in contesti specifici così da semplificare processi di testing riducendo i tempi, accelerare il rilascio di evolutive e il progresso nel campo della linguistica. Ogni intervento è stato stimolante così come apprendere il lancio di Cloud Services Platform, la suite integrata di servizi cloud che aumenta affidabilità, velocità e offre una compatibilità universale.

Tra gli aggiornamenti in arrivo Cloud AutoML e Cloud Vision API. Quest’ultimo adesso riconoscerà la scrittura manuale e supporterà nuove estensioni di file (Pdf e Tiff). Sarà, inoltre, capace di identificare la posizione di un oggetto all’interno di un’immagine. Di grande ispirazione è stata l’esperienza “the Hyeroglyphics Initiative” che ci ha raccontato UBI Soft: con l’aiuto di Google Cloud e di un’AI sofisticata è stato possibile costruire un meccanismo automatico per decifrare i geroglifici e il risultato sarà messo a disposizione di tutta l’umanità, in opensource! Ancora in tema AI, King ci ha mostrato come, in Candy Crush, l’uso del machine learning e delle capacità di Google Cloud ha permesso di velocizzare da una settimana a pochi minuti il tempo di feedback per il lavoro dei creativi, migliorando anche la qualità finale dei livelli giocati da centinaia di milioni di persone.

I meccanismi che Google Cloud offre per la site reliability, la security e il serverless computing sono stati ampiamente trattati in un gran numero di presentazioni. Kelsey Hightower, ad esempio, ci ha dimostrato come Cloud functions (ora disponibili in altri linguaggi, tra cui GoLang), KNative (piattaforma serverless per Kubernetes, appena lanciata), Apigee, Dialogflow, aiutano a scrivere un software scalabile, concentrandosi sul “core” e lasciando alla piattaforma Google Cloud la gestione ottimale di altri aspetti di gestione e interazioni evolute con gli utenti. Grande risalto hanno avuto anche Continuous Integration e Continuous Delivery, ben supportate da nuove funzionalità come Cloud Build e da politiche di roll-out flessibili come quelle disponibili in Kubernetes.

Non dimenticando che, spesso, lift-and-shift è una necessità per aziende che intendono “portarsi sul cloud”, sono stati presentati approcci (come quello di Jetstack) che facilitano il “traghettamento” di applicazioni le quali, piuttosto che essere basate su microservice, sono inizialmente di tipo “monolith”. Infine, tanto spazio è stato dato, durante le due giornate, all’interattività e alla formazione con lab gratuiti. Non ci siamo lasciati sfuggire neanche quelli, così al carico del bagaglio abbiamo potuto aggiungere anche qualche gadget!

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